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Il Lei-Tai è le sue origini

Nella Cina feudale le dimostrazioni e i combattimenti di Kung Fu tradizionale si tenevano su un ring chiamato appunto Lei-Tai. Molte storie riguardanti le sfide che si consumarono particolare ring, sono giunte fino ai giorni nostri. Durante l'ultima dinastia Ching (1644-1911), l'enorme diffusione e sviluppo delle atri marziali in Cina servirono da musa ispiratrice a molti romanzieri ; la lettura dell'epoca è ricca infatti di numerosi romanzi di carattere marziale. Nel più famoso di questi, dal titolo Man Nin Ching, si legge di un famoso eroe di nome Fong Sai Yuk che, a solo quindici anni, riuscì, durante una di queste sfide sul Lei-Tai, ad uccidere un campione di nome Lei (vecchia tigre), grazie ai suoi stivali a nove anelli che nascondevano una lama ad ogni suola. Durante questa dinastia uno dei dieci più famosi maestri di Kung-Fu era Ho (testa pelata), che grazie alla sua abilità nelle atri marziali, era riuscito a sposare una bellissima fanciulla di nome Hung Yuk Chun avendone conquistata la mano proprio su Lei-Tai. Questo particolare ring non differisce troppo da quello usato oggi nell'opera tradizionale Cinese o nei tornei di Wushu moderno e di Kuoshu : è composto da una grande piattaforma di legno con una grande superficie di dodici metri quadrati per quindici. A quell'epoca la sua altezza da terra era quasi di due metri e non aveva scalini che consentissero di salirci sopra, tutti i contendenti dovevano salirci da terra tramite varie combinazioni di acrobazie e chiunque non era in grado di farlo, veniva virtualmente squalificato. 
Nella Cina del passato, chi accettava di salire sul Lei-Tai lo faceva a suo rischio e pericolo, i due contendenti si impegnavano ad accettare la responsabilitàdella propria morte con una dichiarazione scritta che veniva letta davanti al pubblico, inoltre per un periodo di tempo di pochi giorni, non potevano avere contatti con i propri parenti poiché questo poteva scoraggiare i loro animi.Nel 1911 il famoso maestro Fok Yuen Kap, allestì un Lei-Tai di questo tipo nella città di  Shangaiper organizzare uno scontro con i migliori maestri della Cina,in quella occasione la piattaforma aveva un'altezza di soltanto un metro e trenta. Nei quindici giorni seguenti vi fu un solo maestro, di nome Chu Sik Hing, che osò sfidarlo e venne letteralmente scaraventato fuori dal ring durante il quindicesimo round, usando una tecnica di proiezione dello stile Shuai-jiao. Un'altra famosa sfida avvenne nella città di Canton, un'associazione di operai tessili la "Kam Lun Tong", assoldò due maestri i cui nomi erano Ngau Fa Kow e Lui Ying Po, alla scopo di pubblicizzare la loro associazione sponsorizzando la gare di combattimento. La sfida in questo caso venne accettata da Wu Wai Kin, un discepolo del famoso tempio di Siu Lam, che uccise i due maestri utilizzando tecniche di shuai-jiao e la tecnica segreta del pugno nascosto. La sfida avvenne su un Lei-Tai allestito presso la porta occidentale della città, di fronte al tempio dedicato al Dio della medicina.

Il moderno lei-tai
Quando alcuni vecchi maestri erano ancora in vita, fino a prima della guerra, i combattimenti erano aperti a ogni stile e sistema, poi in congiunzione con i grandi cambiamenti dell'epoca si divisero in wrestling e fighting. Il Lei-Tai si basa per il 28% circa di pugni, per il 32% di calci e per il 40% di proiezioni. Due grandi campioni di Sanshou come Te Liu e Wang Tzu-Ching, nei tornei di Canton e di Hagchou, attribuirono le loro vittorie alle combinazioni di hising-I e Shuai-chiao, che oggi chiamano sitema "Shanshou Chiao". In un contesto di wushu su una piattaforma rialzata in un combattimento tradizionale o moderno, gli atleti che studiano Lai-tai o Sanshou Chao possono ottenere una vittoria sicura. Oggi le competizioni di Lai-Tai dove prevalgono le combinazioni di Shuai-Jiao si svolgono nella Republica della China, R.O.C. L'ultimo torneo in cui si combatteva senza alcuna protezione si è svolto nel 1986 a Taipei,
successivamente venne adottato il casco protettivo per salvaguardare e proteggere gli atleti che parteciparono a queste competizioni, decisione presa per l'enorme quantità di atleti che riportavano gravi lesioni al viso. Nonostante che oggi si adotti il casco protettivo, il Lai-tai resta uno più duri tra i principali sistemi tradizionali di combattimento, a causa delle innumerevoli K.O. o ritiro dei combattenti. 
Negli ultimi cento anni, i più grandi vincitori di Lei-Tai devono attribuire le loro vittorie a uno studio approfondito dello shuai-jiao, restando così l'unica arte marziale in grado di distanziare l'avversario in maniera efficace. 

La relazione tra lo Shuai-Jiao e Lei-Tai
Oggi, nei tornei internazionali di Wushu, i giovani praticanti accettano volentieri di esibirsi nelle loro performance, dividendosi in due categorie : la prime è quella delle forme libere o codificate Wushu moderno, tradizionalmente chiamate Tao-Lou, la seconda è quella dei combattimenti di sanshou o Lai-tai. In questi ultimi sistemi di combattimento, il maggior punteggio si ottiene con una tecnica di proiezione, boxare o calciare è istintivo, proiettare è tecnica pura. Gli atleti che si avvicinano al combattimento nel loro programma di preparazione devono, per avere più possibilità di vittoria, studiare le tecniche di proiezione. A questo riguardo, uno dei migliori sistemi è lo 
Shaui-jiao (una volta chiamato Chiao Ti), questo sistema antico di combattimento ti permette di proiettare un avversario di fronte a qualsiasi tipo di attacco egli sferri, il tempo, l'angolo, la velocità, la forza devono quindi essere le principali caratteristiche di un atleta. Il Sanshou è l'evoluzione moderna del sistema di combattimento chiamato Sanda, molto usato nei tornei di Wushu. L a razionalità moderna e soprattutto la paura, hanno portato all'utilizzo delle protezioni che, se da una parte garantiscono la sicurezza degli atleti, dall'altra parte snaturano la pratica del kung-Fu tradizionale, quindi oggi, l'atleta del Sanshou è munito di guantoni, caschetto, corpetto, conchiglia per i genitali e paratibia. Alquanto differente era la situazione di chi accettava di salire sul Lei-Tai, se si pensa che era privo di protezioni.   

                

 


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